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    Alla base del funzionamento dei motori di ricerca ci sono gli algoritmi.

    L’algoritmo è un sistema complesso utilizzato per recuperare i dati dall’indice del motore di ricerca e fornire istantaneamente i migliori risultati possibili per la specifica ricerca effettuata dall’utente.

    Google, il principale motore di ricerca, lancia spesso degli aggiornamenti del proprio algoritmo che vanno ad incidere sul ranking dei risultati di ricerca. Questi update, che hanno lo scopo di rendere Google un motore di ricerca sempre più preciso, molto spesso portano sconvolgimenti rilevanti nella SERP (Search Engine Result Page).

    In questo post vediamo quali sono stati gli aggiornamenti algoritmici più importanti fino al 2022.


    Aggiornamenti Algoritmo Google dal 2003 a oggi

    Per comprendere meglio gli aggiornamenti dell’algoritmo di Google e come siamo arrivati alla SEO (Search Engine Optimization)attuale, è utile conoscere la storia dei motori di ricerca. Se ti interessa approfondire, ti consigliamo di leggere questo post che parla di come si sono evoluti i motori di ricerca nel corso del tempo.

    2003 – Dance e Florida

    Con questi algoritmi sono puniti tutti quei siti web che fanno un uso non naturale delle parole chiave: viene quindi penalizzata la pratica deprecata del keywords stuffing


    2004 – Austin

    Penalizza le pagine che nascondono parole chiave al proprio interno allo scopo di posizionarsi sui motori di ricerca. Ad esempio parole che hanno lo stesso colore dello sfondo di pagina.


    2005 – Nofollow e Local Maps

    La modifica No follow all’algoritmo viene realizzata per favorire la qualità dei link in entrata evitando di seguire i commenti nei blog e i link che fanno spam.

    Local Maps consiste invece in un aggiornamento degli algoritmi delle mappe.


    2007 – Universal Search

    Con la Universal Search, vediamo l’integrazione all’interno dei risultati di ricerca di immagini, news, video. Si tratta di un notevole cambio strutturale delle SERP.

    Prima dell’introduzione della Universal Search, per trovare un’informazione, l’utente doveva prima selezionare il motore di ricerca tematico (Web, News, Images, Video, ecc.) e poi digitare la sua richiesta (query). Per evitare la selezione preliminare del motore di ricerca tematico da parte dell’utente, a partire dal 2007 Google avvia un processo di integrazione dei risultati.

    Con la Universal Search l’utente digita la query sul smotore di ricerca e l’algoritmo di ricerca restituisce un elenco di risorse pertinenti provenienti da tutti i motori di ricerca (web, video, news, ecc.). Nella pagina dei risultati (SERP) l’utente riesce così ad accedere immediatamente con un solo click alle migliori risorse web, video, news, immagini, mappe, senza dover compiere altre azioni.

    A seconda della query di ricerca e dell’intenzione, il motore di ricerca può variare la combinazione delle fonti (immagini, news, vedeo…). Ad esempio, in caso di una ricerca di informazioni relativa ad un luogo, viene privilegiato il motore di ricerca tematico Google Maps, a fronte di una ricerca in ambito musicale, viene tendenzialmente privilegiata la restituzione di risorse video.


    2008 – Google Suggest

    Quando digiti una parola nella barra di Google compare una lista con dei suggerimenti di ricerca. Questo risultato è il frutto di questo algoritmo.

    Google Suggest è in realtà un termine diventato popolare negli anni, ma Google utilizza piuttosto la definizione “Autocomplete” per indicare questa feature, che è stata resa pubblica a partire dal 2004.

    Lo scopo di Google Suggest è, da una parte, di far risparmiare tempo durante la ricerca, dall’altra di offrirgli una panoramica delle query maggiormente cercate dagli altri utenti, come fonte d’ispirazione.


    2009 – Real Time Search

    Feed in tempo reale sulle SERP: feed di Twitter, nuovi contenuti e Google News. Con questo update dell’algoritmo di Google, Twitter feeds, Google news, social media ed altre risorse vengono ora integrate nel real time feed di alcune SERP.


    2010 – Google Places, Instant e Rollout Caffeine

    Integrazione pagine Google Places nei risultati di ricerca e lancio di nuove funzionalità. Termine del roll-out di Caffeine.

    Google Caffeine ha rappresentato uno dei più importanti cambiamenti infrastrutturali del motore di ricerca di Google. Caffeine non è stato un aggiornamento dell’algoritmo, ma una ricostruzione completa del sistema di indicizzazione.

    Con l’introduzione di Caffeine Google si pone 3 obiettivi:

    • rendere più veloce ed efficace il lavoro di indicizzazione analizzando il web in piccole porzioni e aggiornando gli indici in continuazione e globalmente;
    • offrire risultati più freschi e rilevanti, riducendo il tempo tra la pubblicazione di una nuova pagina e la sua presenza negli indici e nelle SERP. Vengono privilegiati contenuti freschi e originali;
    • essere in grado di indicizzare più documenti, riuscendo a raccogliere non solo i contenuti statici e testuali (quindi le classiche pagine HTML) ma anche tutti quei contenuti creati dagli utenti, come i commenti nei blog, le discussioni nei forum e le attività a livello dei social network. Con Google Caffeine il motore di ricerca pone maggiore attenzione a tutti quei segnali provenienti dagli utenti, come i commenti o le condivisioni social.

    2011 – Panda

    Penalizzazione di contenuti di bassa qualità o copiati da altre fonti.

    La modifica mira a penalizzare i contenuti di bassa qualità, duplicati e/o con troppa pubblicità e restituire siti di qualità superiore ai primi posti dei risultati di ricerca.

    Nel corso dell’anno vengono lanciate diverse varianti:

    • Freshness – algoritmo che premia i contenuti recenti
    • Schema.org – Google, Microsoft e Yahoo uniti per l’implementazione dei dati strutturati

    2012 – Penguin

    Ulteriore penalizzazione KW stuffing e backlink acquistati o ottenuti con pratiche di Black Hat SEO

    Questa modifica dell’algoritmo viene introdotta per colpire tutti quei siti internet che utilizzano link, considerati spam e/o non relativi all’argomento trattato. Nel 2013 e 2014 si hanno ulteriori aggiornamenti e rilasci di Penguin. L’obiettivo del Penguin Update è di ridurre in modo radicale la spam nei risultati di ricerca. Questa è la ragione per cui il Penguin Update è conosciuto anche con il nome di Webspam Update.


    2013 – Hummingbird

    Algoritmo totalmente nuovo che cerca di migliorare i risultati per le ricerche longtail (a coda lunga), cioè quelle più lunghe e complesse. Riesce ad interpretare le richieste dell’utente analizzando i sinonimi delle keywords. Mira ad avvicinarsi sempre più alla semantica umana cercando di capire il significato di una frase complessa.

    Hummingbird ha mostrato tutto l’impegno di Google nell’ottenere una comprensione sempre più sofisticata dell’intento delle query digitate dagli utenti, allo scopo di fornire risultati sempre più pertinenti.


    2014 – Pigeon e https/SSL Update

    Pigeon

    Pingeon è un aggiornamento massivo per quanto riguarda la parte della Local SEO. Con questo update Google afferma di aver avvicinato l’algoritmo locale a quello Core.

    Il motore di ricerca ha compreso quanto sia importante per l’utente la prospettiva della ricerca locale, per questo apporta importanti modifiche al proprio algoritmo offrendo ad esempio la possibilità di aggiungere la città in cui viviamo in maniera automatica e sottintesa, in modo tale da ottenere i risultati che ci interessano senza dover ogni volta indicarla nella query.

    SSL

    Google afferma l’importanza di avere siti con protocollo https. A parità di condizioni un sito con certificato SSL (https) sarà favorito rispetto ad uno senza (http).


    2015 – Rank Brain – Quality Update – Mobilegeddon

    Rank brain

    Con il termine Rank brain si fa riferimento ad un nuovo sistema di machine learning, basato su intelligenza artificiale, utilizzato per elaborare i risultati di ricerca di Google ed ordinarli adeguatamente. Con il Rank brain il Machine-Learning è diventato parte integrante dell’algoritmo.

    Quality Update

    Il Quality Update è un aggiornamento che impatta sui segnali di qualità dei contenuti.

    Mobilegeddon – tendenza a favorire i siti Mobile-Friendly.

    Si tratta di un cambiamento vissuto come una vera e propria rivoluzione, poiché per la prima volta le ricerche vengono condizionate dal dispositivo usato dall’utente.

    Questa modifica ha lo scopo di premiare i siti mobile-friendly e responsive, cioè capaci di adattare la propria grafica alle dimensioni del device utilizzato e rendere l’esperienza utente sempre migliore.

    I siti web non ottimizzati, in questo senso, sono invece penalizzati nei risultati di ricerca e rischiano di scivolare sempre più in basso nella SERP.


    2016 – Vari aggiornamenti Penguin e Mobile Friendly

    Penguin 4.0

    Durante il 2016 si hanno vari aggiornamenti importanti dell’algoritmo attivo in real-time e inserito nell’algoritmo Core.

    La prima versione di Penguin era arrivata nel 2012 con l’intenzione di penalizzare tutti quei siti che adottavano tecniche di link building scorrette, al solo scopo di manipolare i risultati di ricerca a proprio favore. Tuttavia, l’algoritmo non era parte del core di Google ma funzionava alla stregua di un filtro esterno che veniva attivato periodicamente.

    Penguin 4.0 invece funziona in real-time e lavora in modo più granulare, cioè non influenza più interi siti, ma porzioni inferiori, basandosi sul tracciamento dei segnali di spam.

    Mobile first

    Si tratta di nuovo aggiornamento algoritmico che favorisce i siti mobile friendly su ricerca mobile. Poiché la maggior parte del traffico web deriva da dispositivi mobili, Google dove tener conto di questo aspetto fondamentale e quindi inverte la sorgente con la quale valuta un sito web, analizzando ora in primis la versione mobile e non più quella Desktop.


    2017 – Aumento lunghezza Snippet

    Questa modifica ha comportato un aumento della lunghezza delle meta-description (cioè la descrizione breve) negli Snippet delle SERP (Search Engine Result Page). La lunghezza è passata dai canonici 150/160 caratteri fino a quasi 300.

    Le meta-description non influiscono in modo diretto sulla SEO, ma sono utili perché costituiscono uno spazio in cui invogliare il lettore ad entrare nella pagina fornendo un’idea chiara del contenuto “riassunto” in pochi caratteri. In questo senso aiutano il posizionamento sui motori di ricerca perché aumentano il CTR (percentuale di clic).


    2018 – Medic Update – Speed Update – Mobile first Indexing

    Medic Update

    Si tratta di uno degli update più impattanti mai visti. Soprannominato Medic perché ha intaccato soprattutto siti appartenenti al settore medico/salute/benessere e più in generale il settore YMYL (Your Money Your Life) cioè tutti quei siti dove l’utente può trovare informazioni a forte impatto sulla vita, la famiglia, l’aspetto economico. Questo core updateo è servito ad aumentare l’affidabilità dei risultati di ricerca.

    Fin da subito questo aggiornamento è stato ricollegato alle Quality Rater Guidelines, che erano state modificate giusto qualche settimana prima dell’annuncio ufficiale. Si tratta delle linee guida tenute in considerazione da Google nella valutazione della qualità dei siti, che quindi ricoprono un’importanza fondamentale per i SEO.

    Le modifiche apportate da Google si concentrano in particolare sulle cosiddette E-A-T, che hanno sottolineato l’importanza di competenza (Expertise), autorevolezza (Authoritativeness) e attendibilità (Trustworthiness) nella creazione di contenuti considerabili “di buona qualità“, in particolare se toccano argomenti sensibili (come la salute o la finanza).

    Speed Update

    Lo Speed Update ha sancito come fattore di ranking per i risultati mobile, la velocità di caricamento di una pagina.

    Mobile First indexing roll-out completo

    Il mobile first index è l’aggiornamento di Google che spinge il motore di ricerca a indicizzare prima la versione mobile dei siti web.


    2019 – BERT e vari core update durante l’anno

    Bert – algoritmo basate su NLP – “Natural Language Processing” lanciato in 70 lingue.

    L’algoritmo BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers) è un algoritmo di apprendimento profondo correlato all’elaborazione del linguaggio naturale. Aiuta una macchina a capire cosa significano le parole in una frase, ma con tutte le sfumature del caso.

    Gestisce attività come il riconoscimento di entità, parte del tagging vocale e la risposta a domande tra i vari processi connessi al linguaggio naturale.

    Differenza tra Bert e Rank Brain

    Bert ha molte cose in comune con Rank Brain, il primo algoritmo di intelligenza artificiale di Google per meglio comprendere il significato di una query, ma comunque sono due cose ben distinte.

    La prima cosa da capire su RankBrain è che funziona in parallelo con i normali algoritmi di ranking delle ricerche organiche e viene utilizzato per apportare modifiche ai risultati calcolati da tali algoritmi. RankBrain regola i risultati osservando la query corrente e trovando query simili. Quindi, esamina le prestazioni dei risultati della ricerca per quelle query storiche. In base a ciò che vede, RankBrain può regolare l’output dei risultati dei normali algoritmi di classificazione delle ricerche organiche.

    BERT opera in modo completamente diverso. Gli algoritmi tradizionali cercano di esaminare il contenuto di una pagina per capire di cosa si tratta e a cosa potrebbe essere pertinente. Tuttavia, gli algoritmi NLP (Natural Language Processing) tradizionali sono in genere in grado di analizzare il testo prima di una parola o il testo dopo una parola in un contesto aggiuntivo per aiutarlo a capire meglio il significato di quella parola. La componente bidirezionale di BERT è ciò che lo rende diverso. Come accennato in precedenza, BERT esamina il contenuto prima e dopo una parola per informare la sua comprensione del significato e della pertinenza di quella parola. Questo è un miglioramento fondamentale nell’elaborazione del linguaggio naturale poiché la comunicazione umana è naturalmente stratificata e complessa.


    2020 – Core Update Vari

    Lanciati durante l’anno a gennaio, maggio, dicembre diversi aggiornamenti Core dell’algoritmo che hanno scosso le SERP in diversi settori.


    2021 – Page Experience Update

    A metà del mese di giugno 2021 Google ha introdotto un cambiamento nel proprio algoritmo di ranking con il Page Experience Update. La modifica si basa sull’introduzione dei cosiddetti Core Web Vitals come elementi per valutare la qualità della User Experience (esperienza utente) su siti web ed eCommerce.

    I Core Web Vitals si vanno ad aggiungere ad altri requisiti della Page Experience come l’ottimizzazione mobile, la navigazione sicura, il protocollo HTTPS, etc.


    2022 – Helpful Content Update

    L’aggiornamento dell’algoritmo Google denominato Helpful Content Update è mirato a garantire che gli utenti trovino nei risultati di ricerca contenuti più originali e utili scritti da persone per altre persone.

    In sintesi, Helpful Content Update, tradotto in italiano come aggiornamento dei contenuti utili, è una modifica algoritmica con cui Google mira a eliminare i contenuti scritti al solo scopo di classificarsi nei motori di ricerca e che non aiutano o informano le persone.

    Dal punto di vista tecnico, per identificare i contenuti utili e quelli invece non utili, progettati solo per posizionarsi bene nella Ricerca e non per fornire benefici agli utenti, Google utilizza l’apprendimento automatico.


    FONTI

    Panoramica degli aggiornamenti di Google e delle modifiche dell’algoritmo

    Aggiornamenti algoritmi di Google: la loro cronistoria dal 2003 ad oggi

    Google Algorithm Update History – A History of Major Google Algorithm Updates from 2000–Present

    Che cos’è Google Suggest?

    Google Bert

    Helpful Content Update: Google vuole contenuti utili e di qualità


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