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    Le query di ricerca, cioè le parole o le frasi che le persone digitano all’interno della casella di ricerca di Google, Bing o altri motori di ricerca, ci permettono di sapere molto su quello che è l’intento di ricerca dell’utente.

    Comunemente vengono categorizzate in 3 differenti tipologie:

    • Query di ricerca Navigazionali o Web Site queries
    • Query di ricerca Informative o Know queries
    • Query di ricerca Transazionali o Do queries

    A queste 3 categorie principali possiamo affiancare anche le Query di ricerca Visit in Person.


    Query di ricerca Navigazionale o Web Site Query

    Che cos’è una query di ricerca di navigazione?

    Una query di navigazione è una query di ricerca digitata con l’intento di trovare un sito Web o una pagina Web specifica.

    Ad esempio, un utente potrebbe inserire “Facebook” nella barra di ricerca di Google per trovare il sito di Facebook invece di inserire l’URL nella barra di navigazione di un browser.

    In effetti, “facebook” e “youtube” sono le prime due ricerche su Google e sono entrambe query di navigazione.

    Come intercettare le query di ricerca di navigazione?

    Non ci sono molte possibilità di intercettare una web site query a meno di non essere il proprietario del sito web che la persona sta cercando. Le vere query di navigazione hanno un intento di ricerca molto chiaro: l’utente ha in mente un sito specifico e se il tuo non è quel sito, non risulterà pertinente alle sue esigenze.

    Tuttavia, alcune query che sembrano di natura navigazionale, potrebbero non esserlo. Ad esempio, qualcuno che inserisce la query “facebook” su Google potrebbe effettivamente essere alla ricerca di notizie o informazioni sull’azienda.

    Il nostro consiglio è quello di assicurarti che la tua azienda compaia per le web site query di brand. L’ideale è che il sito appaia nella prima posizione organica e come primo risultato sponsorizzato in corrispondenza di una ricerca relativa al tuo marchio o al nome della tua azienda.


    Query di ricerca Informativa o Know Query

    Che cos’è una query di ricerca informativa?

    Si tratta di ricerche che l’utente effettua per trovare informazioni (ad es: “Capitale della Finlandia” o “Definizione di filtro anti spam”.

    Quando l’utente effettua ricerche di questo tipo non vuole trovare un sito web specifico e nemmeno effettuare un acquisto, sta semplicemente cercando una risposta alla propria domanda.

    Dare una risposta completa, pertinente e soddisfacente alle query informative non è semplice. Per questo motivo Google ha introdotto il Knowledge Graph, proprio con l’obiettivo di fornire un servizio utile all’utente che effettua ricerche informative.

    Come intercettare le query di ricerca informative?

    Il modo migliore per intercettare le ricerche informative è quello di realizzare contenuti SEO di alta qualità che forniscano informazioni utili, pertinenti e rilevanti per la query di ricerca.

    Ecco alcuni spunti per intercettare le know query e per indirizzare traffico al sito della tua azienda tramite la ricerca organica:

    • Scrivere un post sul blog ricco di suggerimenti utili per i tuoi potenziali clienti: se sei un consulente Google Ads, ad esempio, potresti scrivere un post sul blog su come strutturare una campagna Google su rete di ricerca.
    • Creare una guida dettagliata che spieghi passo per passo come realizzare un processo rilevante per la tua attività (ad esempio, se sei una Web Agency, la guida potrebbe essere “Tutti i consigli per realizzare una landing page efficace”).
    • Progettare un’infografica che semplifichi un concetto complesso, illustrandolo
    • Realizzare un video in cui spiegare ai potenziali clienti “Come fare per…

    Le tipologie di contenuto per rispondere alle know query sono moltissime, l’importante è avere ben chiaro l’obiettivo di produrre risorse utili, pertinenti, rilevanti ed affidabili per l’utente.


    Query di ricerca Transazionale o Do Query

    Che cos’è una query di ricerca transazionale?

    Una query di ricerca transazionale è una query che indica l’intenzione dell’utente di compiere un’azione, come ad esempio la volontà di effettuare un acquisto. oppure scaricare un catalogo o interagire con una determinata azienda.

    Le query di ricerca transazionali possono includere il nome del marchio o dello specifico prodotto (ad esempio “Olio motore Volvo Penta 15w40“) oppure essere generiche (ad esempio “truck spare parts“). Spesso comprendono anche termini che esplicitano l’intenzione come “acquistare“, “comprare” o “ordinare“.

    In tutti questi casi è evidente che l’utente sta valutando concretamente la possibilità di effettuare un acquisto nel breve periodo. Il ricercatore si trova nella parte finale del funnel che caratterizza il percorso di acquisto online ed è probabilmente molto vicino alla conversione/transazione.

    Come fare per interecettare le query di ricerca transazionali?

    Il consiglio è quello di utilizzare un approccio SEO, basato su contenuti organici incentrati su query transazionali, affiancato da una strategia di advertising Pay per Click su rete di ricerca.

    L’utente che effettua questo tipo di ricerche ha un’esplicita intenzione di acquisto, quindi, l’impiego di annunci sponsorizzati per posizionarsi nella parte superiore della pagina dei risultati di ricerca, è sicuramente un’ottima strategia per ottenere maggior visibilità in corrispondenza di specifiche query di ricerca transazionali.


    Query di ricerca Visit in Person

    Queste query indicano che l’utente sta cercando informazioni per visitare fisicamente la sede di un’attività. Spesso sono ricerche geolocalizzate, come, ad esempio, la ricerca di un ristorante, distributore di benzina, bancomat, nella zona in cui l’utente si trova o in cui arriverà a breve.

    Si tratta di ricerche fortemente collegate alle integrazioni di Google Maps, che tendenzialmente vengono effettuate da smartphone o tramite ricerca vocale.

    Sottolineiamo però che non sempre è così semplice comprendere il vero intento di ricerca dell’utente. È il caso ad esempio di marchi conosciuti, come “Intesa San Paolo”, “Ikea” o “Apple”, che hanno una presenza sia online sia offline. In questi casi è davvero molto difficile capire se l’utente intende accedere ad un sito (ricerca Website) oppure dirigersi ad una filiale di un negozio (ricerca Visit In Person).


    L’importanza di comprendere l’intento di ricerca

    I motori di ricerca, Google per primo, cercano di fornire all’utente una lista di risultati che siano il più pertinenti, utili e rilevanti in base alla ricerca effettuata.

    Solo dopo aver compreso quale intenzione c’è dietro ad una ricerca, Google è in grado di mostrare i risultati più adatti. Quindi seleziona i risultati da proporre al ricercatore in base a quanto questi rispondono al meglio alla query di ricerca dell’utente.

    Per questo motivo, in un piano di marketing digitale ben strutturato, comprendere l’intento di ricerca dei propri potenziali clienti, differenziare i contenuti e la strategia utilizzata, è fondamentale.

    Per ulteriori informazioni, ti consigliamo di consultare la Guida introduttiva all’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) di Google.


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    Paola Rovati
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