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    Una ricerca ha scoperto qual’è la parte del cervello che produce l’effetto Virale sui Social Media.

    Mai sentito parlare della giunzione temporo-parietale? No, non è una stazione ferroviaria, né un gruppo rock anni ’60. Il TPJ (Temporo-Parietal Junction), è l’area del cervello che si attiva quando pensiamo a come e con chi condividere qualcosa.

    Se il nostro obiettivo è quello di rendere virale qualcosa su Facebook o Twitter, è proprio il TPJ che dobbiamo andare a colpire.

    E il fatto che la nostra pubblicazione porti all’attivazione di quest’area del cervello, non dipende necessariamente dal fatto che l’elemento postato piaccia direttamente ai nostri follower.

    Questo è quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science, dove gli scienziati UCLA (University of California, Los Angeles) hanno sottoposto un gruppo di studenti ad un test durante il quale è stato chiesto loro di decidere quali contenuti avrebbero condiviso con gli amici e quali no.

    Tutto il processo decisionale è stato monitorato tramite risonanza magnetica.

    Siamo costantemente esposti a informazioni su Facebook e Twitter“, ha detto Matthew Lieberman, autore dello studio, in un comunicato UCLA.
    Alcune di queste informazioni le condividiamo, molte altre no. Accade qualcosa di particolare nel momento in cui vediamo un determinato post, forse ancor prima di renderci conto che ci piacerebbe condividerlo?

    La risposta è sì, ma non nel modo in cui si aspettavano gli scienziati. Gli scienziati avevano previsto che le regioni associate alla memoria, si sarebbero illuminate, ma l’effetto prodotto dal TPJ è stata una sorpresa.

    Nessuno prima d’ora si era mai posto il problema di quali regioni del cervello sono associate alla diffusione di idee di successo“, ha aggiunto Emily Falk, che ha condotto la ricerca come tesi di dottorato nel laboratorio di Lieberman.

    Ci si potrebbe aspettare che le persone siano più entusiaste e ricche di idee riguardo a qualcosa che le appassiona direttamente, ma questa ricerca suggerisce che non è proprio così.

    Pensare a qualcosa che piace ad altri può risultare ancora più elettrizzante

    É una di quelle conclusioni che richiede un po’ d’intuizione per essere compresa appieno: hai presente quella sensazione che provi quando vedi qualcosa su Facebook e senti il bisogno di condividerla con un amico specifico? E visualizzi nella tua mente l’immagine della reazione che avrà quando vedrà quella notizia?

    Questo, a quanto pare, è lo straordinario lavoro che svolge il tuo TPJ.

    Il TPJ è situato al centro del cervello e tocca entrambi gli emisferi, appena dietro le orecchie.

    Sappiamo che il compito svolto dalla giunzione temporo parietale è quello di associare a noi stessi pensieri e idee che sono di altre persone; si tratta di quello stesso tipo di empatia ed immedesimazione che genera il guardare un film o leggere un libro.

    É dimostrato che danni al TPJ sono la causa di quelle che vengono chiamate “esperienze extacorporee”.

    Qualche anno fa, un team del MIT ha dimostrato che la stimolazione del TPJ va ad influenzare il ragionamento morale: i soggetti si sono dimostrati meno propensi a preoccuparsi della moralità intrinseca di una situazione (in questo caso, se sia sensato che un uomo lasci passeggiare la sua fidanzata su un ponte traballante) e più focalizzati sul risultato finale (è riuscita ad arrivare dall’altro lato del ponte in tutta sicurezza?).

    Così la prossima volta che condividerai un bel Tweet o una foto carina su Facebook e otterrai esattamente quell’effetto virale che cercavi, saprai quale parte del cervello ringraziare!


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