
La visibilità online non dipende solo da buoni contenuti: serve anche parlare la stessa lingua dei motori di ricerca. I dati strutturati fanno proprio questo: traducono le informazioni della pagina in un formato standard che Google e Bing capiscono al volo, così da poterle presentare meglio in SERP (rich snippet, caroselli, knowledge panel). Una ricetta con ingredienti e tempi, un prodotto con prezzo e disponibilità, un’attività con orari e indirizzo: tutto diventa immediatamente leggibile dagli algoritmi e più utile per le persone.
Negli ultimi mesi il loro peso è cresciuto: Google introduce nuovi markup, rivede (o rimuove) alcune feature storiche e, soprattutto, le interfacce AI-driven (AI Overviews, Copilot & co.) attingono sempre più da contenuti ben strutturati. Ecco come funzionano, quando usarli e come implementarli senza errori.
Introduzione al markup dei dati strutturati nella Ricerca Google
Che cosa sono (in concreto)
I dati strutturati sono porzioni di codice che descrivono in modo standardizzato il contenuto di una pagina (prodotto, articolo, evento, local business, persona, ecc.).
Usano il vocabolario Schema.org e formati supportati dai motori, in primis JSON-LD (consigliato), ma anche Microdata e RDFa.
Per Google sono “indizi espliciti” sul significato della pagina: riducono l’ambiguità, velocizzano l’interpretazione e abilitano risultati avanzati.
Strutturati, semi-strutturati, non strutturati
- Strutturati: seguono schemi rigidi (es. JSON-LD ben formato, tabelle, record).
- Semi-strutturati: hanno metadati/etichette ma schema meno rigido (es. JSON generico, HTML con metadati).
- Non strutturati: testo libero, immagini, video: utili agli umani, difficili per le macchine se non annotati.
Integrare markup significa convertire una parte del contenuto da (semi/non) strutturato a machine-readable.
Leggi anche: Dati strutturati, Schema.org, microdati, rich snippet: facciamo chiarezza!
Perché usarli: benefici concreti
- Più pertinenza in SERP: motori e LLM capiscono cosa c’è nella pagina e come usarlo.
- Feature avanzate: rich snippet (prezzo, rating, disponibilità), caroselli, knowledge panel, risultati local…
- CTR e qualità del traffico: snippet più ricchi → più clic qualificati; spesso calano rimbalzi perché l’utente trova ciò che si aspetta.
- Compatibilità AI: sistemi generativi selezionano e sintetizzano meglio contenuti con schema coerente.
Nota: i dati strutturati non sono un fattore di ranking diretto. Aumentano però visibilità e CTR, con effetti indiretti positivi.
Tipologie utili (e novità)
- Article / NewsArticle: titolo, autore, date → copertura in Google News e caroselli.
- Product + Offer + Review: essenziali per eCommerce (nome, prezzo, disponibilità, rating).
- BreadcrumbList: chiarisce gerarchia e migliora lo snippet.
- LocalBusiness: NAP, orari, area di servizio → supporto alla SEO locale.
- Recipe: ingredienti, tempi, valori nutrizionali.
- VehicleListing, DiscountOffer, 3D Model: focus commerce: inventory auto, promo/sconti, visualizzazione 3D.
Alcune feature sono state ridimensionate (es. FAQ e How-To appaiono molto meno): conviene puntare su schemi rilevanti e attivi per il tuo settore.
Formati e implementazione
Il formato consigliato: JSON-LD
Inserisci uno script nel <head>
(o prima di </body>
). Esempio minimale per un prodotto:
<script type="application/ld+json">
{
"@context": "https://schema.org",
"@type": "Product",
"name": "Smartphone XYZ",
"image": "https://www.sito.com/img/xyz.jpg",
"description": "Tripla fotocamera, batteria lunga durata.",
"brand": { "@type": "Brand", "name": "XYZ" },
"offers": {
"@type": "Offer",
"price": "399.99",
"priceCurrency": "EUR",
"availability": "https://schema.org/InStock"
}
}
</script>
Come aggiungerli
- Manuale (massimo controllo): ideale per siti custom/enterprise.
- Plugin CMS (WordPress, ecc.): rapidi, ma vanno configurati con cura.
- Automazione/AI: strumenti che estraggono entità e generano JSON-LD; utile su grandi volumi (editori, cataloghi).
- Data Highlighter (GSC): comodo per test/annotazioni, ma non sostituisce un’implementazione stabile in pagina.
Verifica e debugging
Prima e dopo il deploy:
- Test dei risultati avanzati (Google): idoneità alle feature, errori e avvisi.
- Validator Schema.org: conformità al vocabolario oltre le sole feature Google.
- GSC → Miglioramenti / Risultati multimediali: trend, errori a scala sito.
Checklist rapida:
- Tutte le proprietà obbligatorie presenti?
- Dati coerenti con il contenuto visibile?
- URL immagini scansionabili?
- Pagina indicizzabile (niente
noindex
/robots block dove serve lo snippet)?
Best practice che fanno la differenza
- Pertinenza assoluta: il markup deve descrivere esattamente ciò che l’utente vede.
- Completezza > minimo sindacale: oltre ai campi richiesti, compila anche i consigliati (aiuta ranking dei rich results).
- Specificità: usa il tipo più specifico possibile (es.
NewsArticle
vsArticle
). - Identità e fiducia: per brand/persone usa
sameAs
verso profili ufficiali; cura E-E-A-T su pagina. - Allinea architettura e interlink:
BreadcrumbList
, entity linking interno e cluster semantici coerenti. - Aggiorna con le policy: Google cambia spesso supporto/linee guida (es. FAQ): rivedi periodicamente.
- AI-readiness: titoli/descriptions chiari, entità univoche, relazioni esplicite → migliori chance di citazione in risposte generative.
Errori da evitare (spesso costano caro)
- Markup ingannevole o non pertinente (es. review fasulle, eventi inesistenti) → rischio azioni manuali e perdita dei risultati avanzati.
- Sintassi rotta (virgole, maiuscole/minuscole in JSON, tipi errati) → markup ignorato.
- Pagine non indicizzabili o asset bloccati → Google non può mostrare lo snippet.
- Campi chiave mancanti (prezzo, disponibilità, autore, date) → niente rich result.
- Duplicazioni/confusione tra varianti dello stesso contenuto senza coerenza di markup e canonicals.
Dove rendono di più (casi d’uso)
- eCommerce:
Product/Offer/Review
+ eventualiDiscountOffer
e3D
. - Editoriale/Blog:
Article/NewsArticle
, autore, data, immagini corrette → Discover/News. - Local:
LocalBusiness
+ coerenza con Google Business Profile. - Automotive/Real estate: inventory con
VehicleListing
/ schemi di listing verticali. - Industria/Supply chain: standard GS1, passaporto digitale del prodotto, integrazione cataloghi.
Flusso operativo consigliato
- Mappa contenuti → schema (per pagina/tipologia).
- Implementa (JSON-LD dinamico dove possibile).
- Valida (test Google + Schema.org).
- Monitora (GSC: miglioramenti, CTR, impressioni).
- Itera: amplia campi, affina immagini, ottimizza entità/relazioni.
- Aggiorna con le novità di Google/Schema.org.
In sintesi
I dati strutturati non “magicamente” migliorano il ranking, ma sbloccano visibilità (rich results), aumentano il CTR, rendono i contenuti compatibili con le interfacce AI e aiutano i motori a interpretare correttamente pagine, prodotti, autori e brand. Con implementazione pulita, verifica costante e scelte strategiche, diventano una leva stabile di crescita organica.