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    Velocizzare un sito WordPress - KAUKY Web Agency

    Ad oggi oltre un terzo dei siti web esistenti è basato su CMS WordPress.

    Il che potrebbe sembrare una bellissima notizia, ma bisogna considerare che ci sono migliaia di temi, plugin e tecnologie diverse che devono coesistere tra loro. Tutto questo può trasformarsi in un grosso problema quando il sito inizia a bloccarsi e non si riesce a capire perché o dove cercare per risolvere il problema.

    In KAUKY lavoriamo costantemente per cercare tutti i possibili modi in cui si può velocizzare un sito WordPress.


    Vantaggi di velocizzare un sito WordPress

    Avere un sito veloce:

    • aiuta a migliorare il ranking
    • migliora la possibilità di scansione da parte dei motori di ricerca
    • migliora i tassi di conversione
    • aumenta il tempo di permanenza sul sito
    • diminuisce la frequenza di rimbalzo
    • migliora l’esperienza utente

    Vediamo insieme alcuni preziosi accorgimenti utili per velocizzare un sito WordPress ed ottimizzarne le performance.


    1. Scegliere un Hosting WordPress ad alte Prestazioni

    Per semplificare, possiamo dire che un host WordPress è un’azienda che tiene in archivio tutti i dati di un sito web. Solitamente si sottoscrive un piano e tutti i contenuti, le immagini, i video etc., vengono memorizzati su di un server. L’host di WordPress offre un modo semplice per accedere ai dati, gestirli e mostrarli ai visitatori del sito.

    Spiegato in questo modo, potrebbe sembrare molto semplice, in realtà è fondamentale che tutte le attività di manutenzione ed ottimizzazione delle performance vengano eseguite con costanza e cura, da personale specializzato.

    Dal nostro punto di vista la scelta di un hosting WordPress gestito, costituisce la soluzione ottimale per chi sta cercando un servizio di hosting professionale. Tutte le attività di back-end relative al server vengono gestite da professionisti specializzati, includono funzionalità come ambienti di gestione temporanea ad un click e backup automatici. Il team di supporto è altamente specializzato e conosce le problematiche correlate al CMS WordPress. Perciò, in caso di necessità, l’intervento è rapido e mirato.


    2. Temi gratis o a pagamento? Meglio utilizzare un template custom!

    Per velocizzare i tempi e spendere meno, in molti scelgono di utilizzare temi WordPress pre esistenti (gratuiti o a pagamento).

    Non c’è nulla di male in questa decisione, bisogna però tener conto del fatto che, tra le migliaia di temi in circolazione, ce ne sono sia di “buoni” che di “cattivi” e, per quanto riguarda le prestazioni, ogni elemento inserito all’interno di un tema, ha conseguenze sulla velocità complessiva del sito.

    Quindi, come fare a sapere quale scegliere? Il cosiglio è quello di optare per una delle seguenti soluzioni:

    • un tema WordPress veloce e leggero che sia sviluppato solo con le funzionalità di cui si ha realmente bisogno.
    • un tema WordPress più ricco di funzionalità, ma in cui sia possibile disabilitare le funzionalità che non vengono utilizzate.

    Elementi come i Google Font, le icone di Font Awesome, slider, gallerie, video e script parallax, sono solo alcune delle funzionalità che devono poter essere disattivate se non vengono utilizzate.

    I temi WordPress pre esistenti nella maggior parte dei casi sono basati su ThemeBuilder grafici che contengono già tantissimi elementi grafici utilizzabili, lo svantaggio però è che vengono caricati file CSS e JS di grosse dimensioni che diminuiscono drasticamente le performante del nostro sito web.

    I vantaggi di un Template Custom!

    Un’alternativa alla scelta di temi pre esistenti, è quella di chiedere la progettazione e lo sviluppo di un tema custom (comprensivo di grafica personalizzata e funzionalità sviluppate ad hoc).

    In KAUKY, progettiamo e sviluppiamo template custom, soluzioni ad hoc create completamente su misura in base alle specifiche esigenze dei nostri clienti.

    Questo, oltre a darci la possibilità di massimizzare la personalizzazione grafica e di modellarla sulla base delle richieste dei clienti, ci consente di avere il massimo controllo sull’ottimizzazione delle performance dei siti web realizzati. Questo ci consente, in caso di problemi, di intervenire in modo immediato ed efficace.

    Inoltre su ogni pagina del sito verranno caricati solo i file necessari necessari alla visualizzazione ed al funzionamento della pagina stessa, evitando di caricare risorse non necessarie e garantendo performance elevate ed una esperienza di navigazione ottimale.


    3. Plugin WordPress: quali utilizzare?

    Proprio come accade per i temi, è fondamentale sapere se il plugin che si intende installare è stato sviluppato tenendo conto delle prestazioni.

    La qualità dei plugin installati sul sito, oltre alla quantità degli stessi, sono aspetti capaci di incidere fortemente sulla velocità del sito.

    Per non rallentare il sito web, il consiglio è quello di selezionare con estrema cura i plugin che si sceglie di installare.


    4. Impostazioni ottimali di WordPress

    Ci sono alcune piccole modifiche utili per per velocizzare un sito WordPress.

    Cambiare l’URL di Accesso a WordPress

    Di default, l’URL di accesso ad un sito WordPress è domain.com/wp-admin/. Uno dei problemi che ne conseguono è che tutti i bot, gli hacker e gli script in circolazione, lo sanno. Modificando l’URL è possibile rendersi meno raggiungibili, proteggere il sito da attacchi di brute force e diminuire la larghezza di banda utilizzata dai robot che raggiungono ripetutamente questo URL.

    Modificare l’URL di accesso a WordPress può anche aiutare a prevenire errori comuni come “429 too many requests“, così da ridurre il carico su quella pagina.

    Disabilitare o specificare gli aggiornamenti di temi e plugin

    La lentezza della dashboard di WordPress può essere causata dal network, dall’ubicazione del data center e persino dalle versioni di PHP utilizzate. Un altro fattore rilevante, ma di cui si parla poco, è il controllo degli aggiornamenti di WordPress eseguito in background.

    Essenzialmente il problema è che il checker degli aggiornamenti WordPress invia in background una richiesta GET esterna. Se questa operazione avviene in modo molto frequente, può portare ad un intasamento del pannello di amministrazione.

    Se si registrano lunghi tempi di caricamento della dashboard di WordPress, il consiglio è quello di disabilitare gli aggiornamenti automatici.

    Disattivare i Pingback

    Un pingback è un commento automatico che viene creato quando un altro blog si collega al proprio. In alcuni casi ci possono essere auto-pingback che vengono generati quando ci si collega ad un articolo all’interno del proprio blog.

    Il consiglio è quello di disabilitare i pingback per ridurre il numero di chiamate che il sito WordPress deve fare, specialmente se il traffico è elevato.

    Limitare i post sul feed del blog

    Se il feed del blog è impostato come pagina iniziale, o se è un’altra pagina del sito, non è necessario che vengano caricate tutte le miniature contemporaneamente. L’importante è che la pagina si carichi velocemente e per questo meno media e richieste ci sono, meglio è in termini di prestazioni.

    Generalmente WordPress imposta di default il limite di post per pagina sulle nuove installazioni a 10. In ogni caso è importante assicurarsi di controllare il valore impostato. Consigliamo di fissare un valore compreso tra 8 e 12.

    Limitare le revisioni dei post e delle pagine

    Ogni volta che si modifica un post oppure una pagina WordPress crea una copia della versione precedente, garantendo un backup della pagina.

    Tuttavia avere troppe copie salvate occuperà spazio nel Database rallentandone la velocità, consigliamo di limitare le revisioni ad un massimo di 5 copie.


    5. L’importanza della Cache

    ll caching è di gran lunga uno degli strumenti più importanti per velocizzare WordPress, può ridurre i tempi di caricamento della pagina di oltre il 33%.

    Prima di vedere insieme come utilizzare al meglio la cache, consigliamo di leggere questo approfondimento per come funziona e quali sono i diversi tipi di cache disponibili.

    Anomalie con caching e siti ad iscrizione

    I siti ad iscrizione contengono molti contenuti non memorizzabili nella cache e pagine che cambiano continuamente. Cose come la pagina di accesso per i membri della comunità (che potrebbero essere raggiunte regolarmente a seconda delle dimensioni del sito), le pagine di checkout per prodotti o corsi digitali e i forum di discussione sono comuni colpevoli e punti dolenti, in quanto queste pagine non possono in genere essere memorizzate nella cache.

    Ma non finisce qui. Su siti WordPress standard, anche la dashboard di WordPress non viene memorizzata nella cache per gli utenti “connessi”. Questo va bene quando ci sono pochi utenti e amministratori, ma quando i membri abilitati all’utilizzo della dashboard sono molti, nascono spesso problemi di prestazioni poiché nessuna di queste pagine può essere servita dalla cache sul server.

    In questi casi è necessario essere sostenuti in background da una solida architettura.

    La cache degli oggetti per siti altamente dinamici

    Per quel che riguarda i siti ad iscrizione basati su WordPress, le normali impostazioni di caching di solito non sono sufficienti in quanto non sempre si riesce a trarne il dovuto vantaggio. Qui entra in gioco il caching degli oggetti.

    La cache degli oggetti memorizza i risultati delle query del database in modo che la prossima volta che quel particolare bit di dati sia necessario, possa essere servito dalla cache senza interrogare nuovamente il database. Ciò accelera i tempi di esecuzione di PHP e riduce il carico sul database. Questo diventa estremamente importante per i siti di membership.

    Analizzare la cache

    Consigliamo di analizzare costantemente la cache per determinare se ci sono richieste GET che bypassano la cache, che invece potrebbero essere memorizzate nella cache, o richieste POST che potrebbero essere eliminate.

    Aumentare l’indice di utilizzo della cache del sito WordPress è fondamentale perché l’ideale è che il sito venga servito dalla cache il più possibile.


    6. Ottimizzazione delle Immagini

    L’ottimizzazione delle immagini è un’altra operazione piuttosto semplice da effettuare, ma che produce un impatto significativo sui tempi di caricamento complessivo delle pagine.

    WebP nuovo formato immagine Google

    Le immagini rappresentano in media il 21% del peso complessivo di una pagina web. Se non ci sono contenuti video sul sito, le immagini costituiscono probabilmente il punto critico numero uno per il peso della pagina.

    L’argomento è complesso, per questo vi rimandiamo al nostro articolo di approfondimento dedicato a Suggerimenti per l’Ottimizzazione delle immagini.

    Formato WebP

    Segnaliamo l’introduzione da parte di Google di WebP, un nuovo formato immagine che consente una compressione (sia lossy che lossless) di qualità superiore per le immagini sul Web.

    È un formato appositamente creato da Google per ottimizzare il caricamento delle immagini sulle pagine web, creando immagini di dimensioni più ridotte per rendere il web più veloce.

    Scopri di più su WebP: il nuovo formato immagine per il web


    7. Ottimizzazione mobile first

    Google ha iniziato a pubblicare il suo mobile-first index il 26 marzo 2018. In precedenza, i sistemi di scansione, l’indicizzazione e ranking di Google, utilizzavano la versione desktop dei siti web.

    L’indicizzazione mobile-first indica che Googlebot utilizza ora la versione mobile del sito WordPress per l’indicizzazione e il posizionamento. Questo contribuisce a migliorare l’esperienza di ricerca per gli utenti da dispositivi mobili.

    Quando si tratta di ottimizzare un sito per dispositivi mobili, la velocità è uno dei fattori più importanti su cui concentrarsi. Questa gioca un ruolo fondamentale in tutto, dall’usabilità alla frequenza di rimbalzo e determina se i potenziali acquirenti torneranno sul sito o meno.

    Secondo un rapporto Google, il 53% dei visitatori di un sito mobile abbandona le pagine web che impiegano più di 3 secondi per caricarsi.

    Proprio per fornire delle linee guida di ottimizzazione, nel 2020 Google ha introdotto i cosiddetti Core Web Vitals, ossia fattori di ranking che assumeranno un valore crescente nel prossimo futuro. Queste metriche risulteranno essenziali per aumentare la qualità della User Experience su siti web ed eCommerce. Si tratta di 3 parametri specifici:

    • Loading (LCP – Largest Contentful Paint): cioè il tempo di caricamento del contenuto principale della pagina che deve avvenire entro i 2,5 secondi
    • Interactivity (FID – First Input Delay): cioè il tempo entro cui la pagina diventa interattiva, la risposta all’input utente. Scorrimento e zoom non sono considerati come eventi di interazione.
    • Visual Stability (CLS – Cumulative Layout Shift): ossia il fatto che, una volta caricata la pagina, non ci siano spostamenti del contenuto che potrebbero ostacolare od inficiare l’azione dell’utente

    Per saperne di più, ti invitiamo a leggere il nostro articolo Core Web Vitals: come migliorare la User Experience su siti web ed eCommerce.


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    Paola Rovati
    CoFounder di KAUKY - Digital Marketing

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